LUNEDI' 27 MARTEDI' 28 | ORE 21 | teatro
Il Ciclope
spettacolo teatrale
da Euripide di Enzo Siciliano
con Francesco Siciliano
“Il Ciclope” è l’unico dramma satiresco arrivato fino a noi, racconta la famosissima vicenda di Ulisse e del ciclope Polifemo: Ulisse arrivato con i compagni sulle rive sicule cerca di barattare del cibo per sfamarsi con il vino che gli ha donato Dioniso, ma il ciclope Polifemo invece di accettare lo scambio o di onorare l’ospitalità uccide e divora alcuni compagni dell’eroe.
A questo punto la furbizia di Ulisse ha la meglio sulla brutalità del ciclope; dopo averlo fatto ubriacare, e avergli detto di chiamarsi “Nessuno” lo acceca e riesce a fuggire dalla carneficina che il divoratore di uomini si apprestava a compiere. Polifemo accecato urla la sua disperazione dicendo che Nessuno lo ha accecato e Nessuno gli ha fatto del male.
Questa la notissima storia.
Enzo Siciliano tradusse “Il Ciclope” in un italiano che si confondeva con tutti i dialetti dell’Italia meridionale, della Magna Grecia appunto: il siciliano, il calabrese, il napoletano ma anche il romano e il pugliese e nel caso del personaggio di Ulisse, l’eroe che ha viaggiato e conosciuto di più il mondo, anche qualche accento di inglese e di francese e persino di tedesco.
Questa lingua così composita e così colorita e allo stesso tempo tesa verso una marcata comicità è la protagonista dello spettacolo.
Il testo, ridotto a monologo dal regista Francesco Siciliano che ne è anche interprete, rincorre le parole in un gioco continuo fra l’immaginazione e il vino raccontato e amato da Bacco come deus ex machina dell’intera vicenda.
La scena rappresenta una discarica, il baratto avverrà fra la “munnezza”, al centro l’ entrata della grotta di Polifemo. In questo quadro di assoluto degrado l’intelligenza avrà la meglio sul totale abbrutimento, ed il gioco e lo scherno renderanno la disperazione del Ciclope ancora più assoluta.
